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Maria Russo-Dixon : les billets - Page 6

  • CACHER CHARLTON HESTON.... BILLET N° 13B - partie 2

     

    Maria a envoyé un supplément à son billet N°13. En voici donc la teneur.

    Si certains doutaient encore de la générosité de Charlton Heston, ils en seront pour leurs frais ! Et oui ! Charlton Heston était un humaniste.

    Merci une fois encore Chère Maria.

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    Grazie France,

    da aggiungere una cosa. La partecipazione di Chuck al movimento per i diritti civili non cominciò nel 1963 ma un anno prima. In Alabama nel 1962, quando sollecitato dal suo amico di sempre Jolly West un medico che in quei tempi lavorava appunto in Alabama. Puoi ritrovare la foto che lo ritrae con il cartello “All men are created  equal” davanti all’insegna di una caffetteria . Era un luogo pubblico segregato, limitato ai soli bianchi. Un uomo di colore sfidò il principio di discriminazione ed entrò nella caffetteria. Fu trascinato via dalla polizia . Il caso fece un po’ di rumore e Jolly West organizzò una piccola dimostrazione a favore dei neri d’America. Chiese a Chuck di parteciparvi per attirare l’attenzione di stampa e televisione. Con la generosità che lo distingueva Chuck accettò, in un momento in cui la presenza di un attore in una pubblica protesta non era affatto di moda. La storia è raccontata nel “Diario” e spero che Marc Elliot abbia letto quel libro con attenzione. La vicenda della piccola caffetteria è riprodotto proprio in Mississipi Burning , ma al contrario, se ricordo bene. I due agenti federali bianchi vanno a sedersi nella parte riservata ai clienti di colore.

    Ordinato attraverso Kindle anche io dovrei ricevere la biografia a metà marzo. Come ogni essere umano Chuck ha avuto i suoi alti e bassi nella vita, ma tutti dovrebbero ricordarlo nella sua interpretazione di “Rua Algulem” , ancora un esempio della sua generosità affidandosi per l’ultimo film della sua vita , e ne era cosciente, ad un giovane e sconosciuto regista italiano. Rivedo quel film e spesso mi chiedo cosa voleva dirci. La disperazione di un uomo che sa di essere alla fine dei suoi giorni? Di un padre che sa di non poter contare sull’ultimo abbraccio di suo figlio? Mengele era definito “L’Angelo della morte “ e in “The omega man” questo è il nome che Mathias e la sua famiglia da a Neville, l’ultimo uomo sulla terra.

    Per quanto riguarda coloro che si autodefiniscono “intellettuali “, bisogna dire che Heston ha attirato l’attenzione di numerosi intellettuali, soprattutto in Francia . Un libro di Edgard Morin dedicato agli attori come figure iconiche ha in copertina proprio Chuck. Per gli imbecilli è inutile lottare. Guerra persa. Un proverbio di Firenze dice che la madre dei cretini è sempre incinta. Il cretino è inguaribile purtroppo indistruttibile.

    Qui ancora niente primavera e stiamo tutti “quasi” bene.

    Un bacio e un abbraccio

    Maria 

     

     

    Merci France,
    J'ajouterai  une chose. La participation de Chuck dans le mouvement pour les droits civiques n'a pas commencé en 1963, mais un an auparavant.

    En Alabama, en 1962, lorsque poussé par son ami de toujours, Jolly West un médecin qui, justement à cette époque travaillait en Alabama. Tu peux trouver la photo qui le montre avec le signe "ALL MEN ARE CREATED EQUAL"  à l'extérieur d'un café. C'était un lieu public distinct, réservé aux seuls blancs.

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    Un homme noir a contesté le principe de la discrimination et est entré dans le café. Il a été emmené de force par la police. L'affaire a fait un peu de bruit et le Dr Jolly West a organisé une petite manifestation en faveur des Noirs en Amérique. Il a demandé à Chuck de participer afin d'attirer l'attention de la presse et de  la télévision. Avec la générosité qui distinguait Chuck, il accepta, à un moment où la présence d'un acteur dans une manifestation publique n'était pas du tout à la mode.

    L'histoire est racontée dans le "Journal" et j'espère que Marc Elliot a lu le livre attentivement. L'évènement de la petite cafétéria est vraiment reproduit  dans  Mississippi Burning, mais à l'inverse, si je me souviens bien, les deux agents fédéraux  blancs, vont s'asseoir dans l'espace réservé aux clients de couleurs.


    J'ai commandé par le biais de Kindle la biographie que je  devrais recevoir à la mi-Mars. Comme tout être humain Chuck a connu des hauts et des bas dans la vie, mais tout le monde devrait se rappeler de son interprétation dans  "Rua Algulem", un autre exemple de sa générosité en plaçant sa confiance pour le dernier film de sa vie, et il en était conscient, en un jeune et inconnu réalisateur italien. Je revois le film et je me demande souvent ce qu'il voulait nous dire. Le désespoir d'un homme qui sait qu'il est à la fin de ses jours ? D'un père qui sait qu'il ne peut pas compter sur la dernière étreinte de son fils ? Mengele a été appelé  "l'Ange de la mort» et  dans «The Omega Man" c'est le nom que Mathias et sa famille donnent à Neville, le dernier homme sur terre.


    Quant à ceux qui se disent «intellectuels», il faut dire que Heston a attiré l'attention de nombreux intellectuels, en particulier en France. Un livre  écrit par Edgard Morin dédié aux acteurs comme des figures emblématiques, a Chuck sur sa propre couverture. Pour les imbéciles il est inutile de lutter, la guerre est perdue d'avance. Un proverbe de Florence dit que la mère de crétins  est toujours enceinte. La crétinerie est incurable et malheureusement indestructible.

    Auteure : Maria Russo Dixon

    Traductrice : France Darnell

  • CACHER CHARLTON HESTON.... BILLET N° 13A - partie 1

     

    Maria Russo Dixon, fait suite à ma publication de l'article "CACHER CHARLTON HESTON, C'EST NIER MARTIN LUTHER KING".

    Merci Chère Marta pour ce complément d'information qui nous donne ce billet N° 13.    Je dois te dire que j'ai été très émue par la fin de ton billet. Je ne te cacherai pas que les larmes me sont montées aux yeux en lisant ces quelques lignes sur la personnalité de ce grand homme.

     

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    (2 juillet 1964 Lindon Johnson signant l'acte des Droits civiques)

    Brava France,
    brava per la perfetta traduzione di quell'articolo che mi sembrò davvero importante per dare risalto alla figura di Charlton Heston. E' vero, non mi risulta che ci siano fotografie di Heston e Martin Luther King insieme in quella storica giornata. Ma in quel giorno dell'agosto 1963 i due, insieme a tanti altri partecipanti, riuscirono a conquistare i cuori di tanti americani. Nella testimonianza del "Diario" Heston dice che Lydia percorse il lungo cammino del viale che costeggia il Potomac accanto ad un vecchio negro ( in italiano la parola "negro" non ha niente di offensivo o discriminatorio) con i piedi gonfi e i vestiti malandati e che comunque anche lei si sentì parte di un unico popolo. Era questo il sogno di King e di Heston e gli era stato ispirato da un giovane presidente che diceva "non chiedete che cosa il Paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il Paese". Chuck era stato un fervente sostenitore di Kennedy e sarà poi un utile strumento per l'applicazione delle politiche contro la povertà e la discriminazione del successore di Kennedy, Lyndon Johnson. Ricordato erroneamente più per l'impegno militare in Vietnam , che anche Chuck criticava, Johnson mise in pratica una solida legislazione per dare un'opportunità agli ultimi per prima cosa di esprimersi politicamente in un sistema complesso come la legge elettorale americana. Uno dei miei film preferiti è appunto "MIssissipi burning", tratto da un bellissimo libro "The summer that never ended" e per le mie conoscenze della civiltà americana posso dire che le cose erano esattamente come il film le descrive.
    Oggi gli USA stanno attraversando un periodo buio. Spero che ne vengano presto fuori, ma la nebbia avvolge tutto il mondo, purtroppo. Ma ti lascio con una bella pagina che chiarisce che uomo era veramente Charlton Heston . Nel "Diario", lamentando la difficoltà di trovare brave attrici anglofone che recitino in teatro Chuck riporta con animo pacifico alla memoria la tradizione delle Black Lists del maccartismo nella loro versione aggiornata . Sa di essere discriminato per le sue idee conservatrici contro il "politically correct"i, ma prende le difese di una grande attrice , Vanessa Redgrave, di idee completamente opposte alle sue e decisamente radicali, anzi fortemente trotskiste, anche lei soggetta alla discriminazione da parte del mondo dello spettacolo americano. lamenta che le cose siano sempre esaminate attraverso un lente fitta di pregiudizi.
    Nell'agosto del 1963 la sua fu una presa di posizione politica contro tutte le discriminazioni. Ma molti lo hanno dimenticato. E tuttavia continua a commuovermi quel breve filmato di You Tube in cui Chuck cerca da bravo attivista di coordinare stelle del cinema di allora perché lasciando da parte ogni individualismo marcino insieme per dare forza alle loro idee. Bravo Chuck. Una bella lezione di vita. Non la dimenticherò mai.

    Auteure : Maria Russo Dixon

     

    Bravo France,
     Bien pour la traduction parfaite de cet article. Cela semblait vraiment important pour souligner la personnalité de Charlton Heston. Il est vrai, je comprends cela, qu'il n'y a pas eu de photographies prises ensemble de Heston et Martin Luther King, en ce jour historique. Mais ce jour-là en Août 1963, tous les deux, ainsi que de nombreux autres participants, ont réussi à conquérir le cœur de beaucoup d'Américains.

    Dans le témoignage du «Journal»,  Heston dit que Lydia a marché sur la longue route de l'avenue qui longe le Potomac près d'un vieux nègre (en italien le mot "nigger" n'a rien d'offensant ou discriminatoire) avec les pieds enflés et vêtements usés et cependant, elle se sentait faire partie d'un peuple.

    C'était le rêve de King et Heston inspiré par un jeune président qui avait  dit : «ne vous demandez pas ce que votre pays peut faire pour vous, mais ce que vous pouvez faire pour le pays." Chuck avait été un fervent partisan de Kennedy et deviendra un intermédiaire utile auprès du successeur de Kennedy, Lindon Johnson,  pour l'application des politiques de lutte contre la pauvreté et la discrimination. A tort, on se souvient plus de l'engagement militaire au Vietnam que Chuck critiquait également.  Johnson mit en place une législation solide pour donner une opportunité de la dernière chance et en premier, permettre de s'exprimer politiquement dans un système complexe comme la loi électorale américaine.

    Un de mes films préférés est précisément "Mississippi Burning", tiré du livre merveilleux "L'été qui n'a jamais pris fin» et ma connaissance de la civilisation américaine me permet de dire que les choses étaient exactement comme le film les décrit.


     Aujourd'hui, les États-Unis sont dans une période sombre. J'espère qu'ils vont bientôt en sortir, mais le brouillard enveloppe le monde, malheureusement. Mais je te laisse avec une belle page qui explique quel homme était vraiment Charlton Heston.

    Dans le "Journal", en déplorant la difficulté de trouver de bonnes actrices anglophones capables de jouer dans les pièces de théâtre, l'âme paisible Chuck rapporte le souvenir de la tradition des listes noires du maccarthysme dans une version mise à jour. Il sait qu'il est victime de discrimination à cause de ses idées contre le conservatisme «politiquement correct», mais il prend la défense d'une grande actrice, Vanessa Redgrave, complètement opposée à ses idées et franchement radicale, en effet fortement trotskyste, elle faisait également l'objet d'une discrimination par l'industrie américaine du divertissement. Il se plaint que les choses sont toujours examinées à travers une lentille épaisse de préjugés.


     En Août 1963, sa position politique était contre toutes les formes de discrimination. Mais beaucoup l'ont oublié. Et pourtant, je continue à m'émouvoir devant cette courte vidéo You Tube dans laquelle Chuck en bon militant,  essaie de coordonner des  stars de cinéma de cette époque,  car alors en laissant de côté chaque individualisme, ils marchent ensemble pour donner de la force à leurs idées. Bravo Chuck. Une leçon de vie. Je ne l'oublierai jamais.

    Auteure : Maria Russo Dixon

    Traductrice : France Darnell

  • ANTOINE ET CLEOPATRE : REVE OU CAUCHEMAR D'UN GRAND ACTEUR ? - Billet N° 12

     

    Merci chère Maria, pour ce nouveau billet. Belle analyse d'un film que j'aime particulièrement. Comme tu le dis, il est à conserver dans la vidéothèque et à regarder avec le texte de Shakespeare devant soi.

     

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    "Si può dire che le vicende della realizzazione di "Antonio e Cleopatra" (distribuito in Italia con l'infelice titolo di "All'ombra delle Piramidi") si colleghino inevitabilmente agli eventi che per Chuck concludono gli anni '60, gli anni migliori per quanto riguarda la sua carriera di star di primo piano nel mondo di Hollywood. Tuttavia l'inizio della successiva decade vede il realizzarsi di un sogno che aveva coltivato forse dal suo debutto teatrale, quando a Broadway si era affacciato alle scene con un ruolo minore, quello di Proculeio, in una compagnia teatrale di tutto rispetto segnata dalla presenza di una grande attrice come Kathrine Cornell e in una delle ultime tragedie di William Shakespeare. Anthony and Cleopatra. Il personaggio di Antonio è un cavallo di battaglia per il nostro attore. Nel 1950 David Bradley, il regista che lo aveva scoperto nel 1941 chiamandolo ad essere il protagonista di una realizzazione cinematografica di "Peer Gynt", si rivolge di nuovo a lui prossimo a debuttare anche sullo schermo con "Dark City", affidandogli il personaggio del giovane e spavaldo Antonio in una versione cinematografica del "Giulio Cesare" basato sulla tragedia shakespeariana omonima. Di nuovo si tratta di un film sperimentale, girato anche questo "en plein air" fuori dagli studi cinematografici o "sound stages", come vengono definiti. Le architetture pseudo-classiche di Chicago vengono trasformate nella Roma degli ultimi anni della Repubblica. Anche questo tentativo ha un suo pubblico, limitato, di fans, ma ha anche una certa fama. Lo si può ritrovare per intero oggi su "YouTube". Il pezzo forte della tragedia, il monologo "Friends, Romans, countrymen", secondo per fama solo al "to be or not to be" di Amleto, è recitato con grande forza da Chuck, cercando di limitare gli eccessi retorici. Tuttavia il sogno di Chuck rimane il sequel, potremmo chiamarlo oggi, del "Giulio Cesare" in cui Antonio da accorto e carismatico politico che trascina i cittadini romani a schierarsi contro Bruto si trasforma in un declinante Antonio, condotto alla rovina da un amore disperato per una donna che è già un mito per i suoi contemporanei, Cleopatra, regina di un magico Egitto. Certo, Chuck avrebbe potuto soddisfare il suo desiderio con una messa in scena teatrale della tragedia, ma lui è convinto che il testo sia una sorta di sceneggiatura cinematografica, scritta secoli prima dell'avvento del cinema. Si mette all'opera quindi per trarre dalle pagine di Shakespeare uno script adatto al mezzo cinematografico, senza variare nemmeno un verso, solo accorpando alcune scene e limando la lunghezza di altre. Quale attore anglosassone avrebbe l'animo di mettere le mani sulle parole del poeta di Stratford? Il cinema però è fatto anche e soprattutto di immagini e nel lungo periodo di pre-produzione, quando Chuck cerca finanziamenti per l'impresa e location non troppo dispendiose per girare il "suo" film, a Roma ha l'occasione di vedere il "Satyricon" di Federico Fellini. Di nuovo lo stile cinematografico europeo lo seduce: da The Actor's life 2 marzo 1970 " Abbiamo visto stasera quello che io penso possa essere considerato come un film importante (SATYRICON). Fellini è qualcosa pari ad un genio, appare chiaro... l'unico uomo nel cinema che ho pensato potesse essere definito in questo modo dai tempi di Welles, il film è come un sogno, un sogno sgradito, ma con una componente onirica davvero emozionante, sia per la geografia che per la cronologia, come anche per l'atmosfera e il ritmo della messa-in-scena. Inoltre la componente scenica e l'uso della macchina da presa sono qualcosa da tenere a mente". Siamo nel 1970 e il sogno dovrà attendere ancora due anni per potersi realizzare. Difficile il periodo di pre-produzione con la ricerca dei capitali, ma difficile anche per la ricerca del cast perfetto. Chuck vuole che il film sia una resa cinematografica fedele e quindi sceglie di riportare il testo nella forma in versi, il "blank verse" elisabettiano, che può essere apprezzato solo in lingua inglese e che per questo stesso motivo limita la platea ai solo spettatori anglofoni. Per gli altri, doppiato nelle varie lingue nazionali, sarà una delle tante edizioni del dramma di amore e morte tra l'Egiziana e il Romano. Un paragone debole rispetto alla ricchissima "Cleopatra " con Liz Taylor. E comunque quando Chuck si era rivolto proprio a Welles per chiederne la disponibilità, aveva ricevuto una risposta dura ma onesta. " Senza una Cleopatra eccezionale , non ci può essere un "Antonio e Cleopatra" eccezionale". Chuck pensa prima ad Ann Bancroft, che ben conosce dai suoi debutti televisivi e reduce da un gran successo con "IL Laureato", ma la definisce "Troppo Americana". Poi rivolge la sua attenzione ad Irene Papas, professionalmente un'ottima scelta , ma la Papas è impegnata e comunque non è bellissima, non per i criteri estetici di Hollywood. Tuttavia la Cleopatra del testo è una donna di 40 anni e per due volte viene riportata questa annotazione nel dramma di Shakespeare. Infine, molti dei finanziatori e dei possibili registi non si entusiasmano per il progetto. Bene, dopo aver personalmente cercato i fondi per un film a budget medio (è molto probabile che una parte di quei fondi venga dalle sue tasche) il nostro eroe si tuffa nell'avventura, decidendo di essere regista di se stesso. Non raggiungerà la bellezza del Satyricon se non in alcuni momenti, come nelle due scene che vedono insieme i membri del triumvirato, Antonio, Ottaviano e Lepido, quella del combattimento gladiatorio e l'altra sul galeone di Pompeo. Soprattutto quest'ultima risente dell'influenza felliniana e specificatamente dell'ispirazione per una dimensione onirica suggerita dalla la visione del Satyricon. Chi l'avrebbe mai detto che Charlton Heston si sarebbe tanto avvicinato ad una visione surrealista dell'arte cinematografica come quella di Fellini? Purtroppo il film, anche nella sua versione in lingua originale, pecca per una scelta non oculata di una Cleopatra per niente eccezionale, né per bellezza né per bravura. Il budget limitato porta inoltre a qualche compromesso, come l'uso per la battaglia di Azio di spezzoni di pellicola della battaglia navale di "Ben Hur", ben riconoscibili, nonostante i miracoli del montaggio. Rimane comunque una gran prova di coraggio per Chuck. Solo vent'anni dopo Kenneth Branagh avrà la determinazione di credere in una versione cinematografica di alcuni testi shakespeariani, aprendosi la strada prima con le commedie, poi gettandosi nell' "Amleto" in cui Chuck darà l'ennesima prova della sua arte nei panni del Capocomico della compagnia di attori chiamata ad Elsinore. Certo nel "suo" film risulterà un Antonio strepitoso, ma il film avrà una circolazione molto limitata e sarà sfigurato dai doppiaggi nelle varie lingue nazionali. E' comunque un film da tenere nella propria cineteca e magari vederlo con davanti la traduzione del dramma che William Shakespeare dedicò ai disperati amanti del mondo antico."

    AUTEURE : Maria Russo Dixon

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    "On peut dire que les événements de la création de" Antoine et Cléopâtre "(distribué en Italie avec le titre malheureux de " A l'ombre des Pyramides ") étaient  connectés à ceux qui, inévitablement pour Chuck, concluent les années 60, les meilleures années en ce qui concerne sa carrière comme star de premier plan à Hollywood.

    Cependant, le début de la décade suivante voit la réalisation d'un rêve qu'il avait peut-être cultivé dès son début théâtral, quand à Broadway il s'était montré sur scène avec un rôle plus petit, celui de Proculeio, dans une compagnie théâtrale respectable surtout marquée par la présence d'une grande actrice comme Katharine Cornell et en une des dernières tragédies de William Shakespeare " Antoine et Cléopâtre ".

    Le personnage d'Antoine est un cheval de bataille pour notre acteur. En 1950, David Bradley, le réalisateur qui l'avait découvert en 1941 en l'appelant pour être le protagoniste d'une production cinématographique de " Peer Gynt ", se tourne vers lui de nouveau au moment où il débute à l'écran dans "Dark City", et lui confie le personnage du jeune et audacieux Antoine dans une version cinématographique de "Jules César" basée sur la tragédie homonyme de Shakespeare.

    Encore une fois cela est un film expérimental, tourné en "plein air"  en dehors des studios de cinémas ou "sound stages " comme ils sont définis. L'architecture pseudo-classique de Chicago est transformée en ville de Rome au cours des dernières années de la République. Cette tentative a  son propre public de fans, limité,  mais a aussi une certaine réputation.

    On peut aujourd'hui le retrouver entièrement sur "YouTube". Le point fort de la tragédie, le monologue " Friends, Romans, countrymen ", deuxième pour la réputation face au " to be or not to be " de " Hamlet, " est récité avec grande force par Chuck, qui tente de limiter les excès de rhétorique.

    (Charlton Heston speech de Marc Antoine dans  " JULES CESAR " 1950 film de David Bradley)

     

    Cependant reste la suite du rêve de Chuck, aujourd'hui nous pourrions l'appeler le "Jules César" dans lequel Marc Antoine homme politique avisé et charismatique entraîne les Romains citadins à se ranger contre Brutus et se transforme en un Marc Antoine déclinant, qui est conduit à la ruine par un amour désespéré pour une femme qui est déjà une légende pour ses contemporains, Cléopâtre, reine d'une Egypte magique.

    Bien sûr, Chuck pourrait satisfaire son désir avec une mise en scène théâtrale de la tragédie, mais il est convaincu que le texte est une sorte de scénario, écrit des siècles avant l'avènement du cinéma. Puis il se met au travail pour tirer des pages de Shakespeare, un script adapté au milieu du cinéma, sans changer même un verset, seulement en combinant certaines scènes et en limant  la longueur des autres.

    Quel acteur anglo-saxon aurait eu l'âme de mettre les mains sur les mots du poète de Stratford ? Le cinéma cependant est aussi fait surtout d'images et dans la longue période de pré-production, quand Chuck cherche les financements pour l'entreprise et un lieu pas trop dispendieux pour tourner "son" film, à Rome il a l'occasion de voir le "Satyricon" de Federico Fellini.

    Le style cinématographique européen le séduit de nouveau : Extrait de "The Actor's life "  : "ce soir 2 mars 1970 - Nous avons vu ce que je suppose doit être considéré comme un film important  (satyricon). Fellini est quelque chose comme un génie, il semble clair ... Le seul homme dans le cinéma  que j'ai pensé appeler comme cela depuis Welles. Son film est comme un rêve ... plutôt  un peu désagréable, mais avec une qualité mêlée de rêve, à la fois en géographie et en chronologie, ainsi que la sensation et le tempo de la pièce. Sur la conception et le travail de la caméra, c'est quelque chose à retenir."

    Nous sommes en 1970 et il faudra encore attendre deux ans pour que le rêve puisse se réaliser. Période difficile de pré-production avec la recherche de capitaux, mais aussi difficile pour la recherche du casting parfait. Chuck veut que le film soit un rendu fidèle cinématographique et il choisit ensuite de reporter le texte dans la forme en vers, le "verset blank" (1) elisabethain, qui peut être apprécié seulement en langue anglaise et que pour ce même motif, limite l'audience aux seuls  spectateurs anglophones. Pour les autres, doublé dans les langues nationales différentes, il sera une des nombreuses éditions du drame d'amour et mort entre l'Egyptienne et le Romain.

    Une comparaison faible par rapport au riche " Cléopâtre " avec Liz Taylor. Et de toute façon quand Chuck s'était adressé vraiment à Welles pour en demander la disponibilité,  il avait reçu une réponse difficile, mais honnête : "Sans une Cléopâtre exceptionnelle, il ne peut y avoir un" Antoine et Cléopâtre "exceptionnel".

    Chuck pense en premier à Ann Bancroft, qu'il connaît bien depuis  ses débuts à la télévision et rescapée d'un grand succès avec " Le Lauréat ", mais il la définit "Trop Américaine."  Puis il tourne son attention vers Irène Papas, professionnellement un excellent choix, mais la Papas est engagée et elle n'est pas très belle de toute façon, pas pour les critères esthétiques de Hollywood.

    Cependant la Cléopâtre du texte est une femme de 40 ans et par deux fois cette annotation est rapportée dans le drame de Shakespeare. Finalement, beaucoup de bailleurs de fonds et des réalisateurs possibles ne s'enthousiasment pas pour le projet.

    Eh bien, après le financement personnellement recherché pour un film à budget moyen (il est très probable que certains de ces fonds proviennent de ses poches) notre héros plonge, en décidant d'être le réalisateur lui-même. Il ne réalisera pas  la beauté de Satyricon, sauf dans certains moments, comme dans les deux scènes où l'on voit ensemble les membres du triumvirat, Antoine, Octave et Lépido, celle des combats de gladiateurs et l'autre sur le galion de Pompée. Cette dernière affectée de l'influence surtout fellinienne et spécifiquement de l'inspiration pour une dimension onirique suggérée par la vision du Satyricon.

    Qui aurait pensé que Charlton Heston serait beaucoup plus proche d'une vision surréaliste de l'art cinématographique comme celle de Fellini ? Malheureusement, le film, même dans sa version en langue originale, pèche  par le choix pas malin d'une Cléopâtre en rien exceptionnelle, que ce soit pour la beauté ou la bravoure.

    Le budget conduit également à un compromis, comme l'utilisation de la bataille d'Actium et des extraits de films de la bataille navale de "Ben Hur", facilement reconnaissables, malgré les miracles du montage. C'est encore beaucoup de courage pour Chuck. Seulement,  vingt ans plus tard, Kenneth Branagh a la volonté de croire en une version cinématographique de certains textes de Shakespeare, ouvrant la voie d'abord avec des comédies, puis en les jetant dans '' Hamlet », où Chuck donnera une énième preuve de son art en endossant le rôle du directeur de la troupe  d'acteurs appelés à  Elseneur.

    Certes, dans "son" film, il restera un Antoine retentissant, mais le film aura un tirage très limité et sera défiguré par les doublages dans les différentes langues nationales. C'est encore un film pour garder dans sa vidéothèque et peut-être le voir avec devant soi, la traduction du drame que William Shakespeare dédia aux amoureux désespérés du monde antique. "

    AUTEURE : Maria Russo Dixon

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    1 - "verset blank" : est la poésie écrite avec des lignes métriques mais non rimés régulières, presque toujours en pentamètre iambique . Il a été décrit comme «probablement la forme la plus courante et influente que la poésie anglaise a pris depuis le 16ème siècle"  et Paul Fussell a estimé que "environ les trois quarts de toute la poésie anglaise est en vers blancs. (REF : WIKIPEDIA)

     

     

  • " JE NE SUIS PAS LE CHAINON MANQUANT "...... PAR MARIA RUSSO - BILLET N° 11

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    " NON SONO L'ANELLO MANCANTE !"

    "I AM NOT THE MISSING LINK !" 1965 / 1968. Gli anni difficili. La citazione darwiniana si trova nel cuore del più polare dei film di Chuck dopo Ben Hur: "Il Pianeta delle Scimmie" L'astronauta Taylor la scrive durante il Processo intentato alla dottoressa Zira e all'archeologo Cornelius per affermare la sua natura umana in un mondo alla rovescia, dove le scimmie dominano su una inselvatichita razza umana. Girato nel 1967 il film è messo in circolazione nel 1968, l'anno cruciale della rivolta dei giovani contro le generazioni che li hanno preceduti. Ma è dal 1965 che Chuck vive la sua di rivolta contro un sistema che tende a stereotipare e limitare la sua arte.il tutto comincia con una profonda delusione per l'accoglienza che critica e pubblico riserva a quello che l'attore considera il suo film "perfetto", almeno sino a quel momento. "Il Tormento e l'estasi" è considerato nelle pagine del diario come il suo film migliore. Perfetta la sceneggiatura, perfetta la storia e, senza falsa modestia, perfetta la sua interpretazione. Si chiede Chuck che cosa non ha funzionato e si da una risposta. Michelangelo è troppo lontano da Mosè, da Giuda Ben Hur , da Rodrigo Diaz de Bivar "El Cid". Lontano perfino dal Matt Lewis di "55 giorni a Pechino" . Non è il personaggio connotato da una estrema fisicità. non è l'eroe dei film a grandi budget e del superomismo degli eroi. Il film è nato da una combinazione perfetta di cast, di regia e di intima partecipazione dell'attore alla spiritualità del protagonista congiunta ad una profonda umanità. Si può ripetere il miracolo, anche se non apprezzato dalle platee? Chuck ritiene di avere sino a quel momento lasciata mano libera al complesso industriale hollywoodiano che comunque non gli ha garantito quella libertà di scelta implicita nella volontà di superare i vincoli degli Studi e delle grandi case di produzione rifiutati già al momento del suo debutto. Da ora si farà padrone di se stesso e della sua arte, operando scelte indipendenti e cercando i finanziatori e i collaboratori per ciascuna impresa cinematografica. Purtroppo a partire dal " War Lord" altre delusioni attendono Chuck. Dal '65 al '67 " Will Penny" e "Number One" si rivelano altrettante cocenti delusioni, sino a far traballare la sua autostima. Il western riceve critiche lusinghiere, ma ha scarso successo al botteghino. Peggio ancora "Number One" per cui la produzione decide di limitare la circolazione solo agli Stati Uniti, ritenendo che a parte la non eccelsa qualità del film il soggetto non sembra adatto a platee europee. Due altre avventure cinematografiche sembrano oscillare tra il successo nei paesi anglofoni, come è il caso di "Khartum", e il discreto apprezzamento di "Counterpoint" in Europa. E questo sembra confermare la difficoltà di ottenere risultati apprezzabili con quei film che derivano da scelte indipendenti. Simile il discorso sui costi di produzione dei film che seguono "Il Tormento e l'estasi". Il tempo delle costosissime produzioni è finito. Il cinema europeo con film a bassi costi e, bisogna dire, molta creatività, attrae non solo gli Academy Awards, ma anche gli spettatori statunitensi. Dal Diario: " Domenica 27 gennaio 1963. Con Lydia ho visto "Divorzio all'italiana "; è un film divertente e amaro. Potrebbe l'economia cinematografica degli USA produrre un film così piccolo? Ne dubito. Filmato qui , temo che gli incassi mondali di quest'ottimo film non potrebbero ripagare nemmeno la pellicola usata per girarlo" Anche il mondo degli affetti subisce un duro colpo. Dopo due crisi cardiache il Primo settembre 1966 muore Russell Carter, il padre amato e miracolosamente ritrovato. Per anni punto di riferimento e sostegno di un figlio che ancora soffre per i ricordi di un'infanzia infelice. Un lato confortante può essere la nomina a Presidente del SAG, Screen Actors Guild. E il ruolo pubblico che Lyndon Johnson gli affida come rappresentante degli USA nel mondo delle arti ma anche della politica e della lotta alla povertà. Così sono da leggere le due visite al fronte in Vietnam e la missione in Nigeria. Ancora, proprio dalle riflessioni su "Divorzio all'italiana" nasce l'idea per una fondazione che celebri e protegga la cinematografia americana, vista come una forma d'arte tipica di quel paese. E' il primo accenno alla costituzione dell'American Film Institute e sempre il Presidente Johnson affida a Chuck la partecipazione in seguito la dirigenza del National Endowment for Arts, l'organismo che controlla i finanziamenti statali per progetti nell'ambito artistico. E poi all'improvviso nel 1968 l'enorme successo di PLANET OF THE APES. Girato in meno circa due mesi, con un budget non straordinario, uscito in contemporanea con "2001. Odissea nello spazio" , le scimmie , protagoniste del romanzo di Pierre Boulle, invadono gli schermi di tutto il mondo e entrano nell'immaginario di milioni di spettatori. Anche questa era un'idea dell'ormai totalmente indipendente Charlton Heston. benedetta Serendipity, perché mentre lavora tra gorilla e scimpanzé capita nelle mani di Chuck un libro con uno strano titolo: "Make room, make room". Sarà un altro straordinario successo. " Soylent Green"."

    Cambiato il soggetto del mio ultimo “billet”. Ho letto che avresti avuto piacere di sapere qualcosa di più e di più intimo tratto da “The Actor’s Life”, dunque ecco il  racconto degli anni della crisi, tra il 1965 e il 1968. E’ una conseguenza del problema se il cinema sia più arte o più industria. E a volte non è possibile far convivere il lato artistico con quello industriale. L’art ou l’argent? . E’ questo il problema. Lo era anche per Michelangelo che non riuscì mai a farsi pagare interamente quanto gli era dovuto da Giulio II  né dai suoi discendenti, la famiglia Della Rovere che non mancava di “argent”.

     

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    " I AM NOT THE MISSING LINK "

    « Je ne suis pas le maillon manquant ". 1965 /1968. Les années difficiles.  La citation Darwinienne  est au cœur du plus populaire film de Chuck après Ben Hur : " Planet of the Apes ". L 'astronaute Taylor l'écrit au cours du procès intenté aux archéologues  Dr Zira et Cornelius  pour affirmer sa nature humaine dans un monde bouleversé, où les singes règnent sur une race humaine sauvage.

    Tourné en 1967, le film est mis en circulation en 1968, l'année charnière de la révolte des jeunes contre les générations qui les ont précédés. Mais c'est en 1965 que Chuck vit sa révolte contre un système qui tend à stéréotyper et limiter son art.

    Tout commence avec une profonde déception causée par les critiques et l'accueil réservé du public à ce que l'acteur considère comme son film «parfait», au moins jusqu'à ce moment-là. "L'agonie et l'extase" est considéré dans les pages de son  journal comme son meilleur film. Perfection du scénario, l'histoire parfaite et, sans fausse modestie, son interprétation parfaite.

    Chuck se demande ce qui n'a pas fonctionné et comme réponse : Michel-Ange est trop loin de Moïse, Judah Ben Hur, Rodrigo Diaz de Bivar "El Cid". Même loin de Matt Lewis de «55 jours de Pékin". Ce n'est pas le personnage caractérisé par une matérialité extrême. Ce n'est pas le héros ni le superman des films à grands budgets. Le film est né d'une combinaison parfaite de la distribution, réalisateur et intime participation de l'acteur dans la spiritualité du principal protagoniste jointe à une humanité profonde. Pouvez-vous répéter le miracle, même s'il n'est pas populaire auprès du public?

    Chuck croit à ce moment qu'il a jusqu'ici laissé les mains libres aux complexes industriels Hollywoodiens qui ne lui ont pas de toute façon, garanti cette liberté de choix implicite dans la volonté de dépasser les liens des Etudes et des grandes maisons de production, déjà rejetés au moment de ses débuts.

    A présent, il va maîtriser lui-même son art, en opérant des choix indépendants et recherchant  des bailleurs de fonds et des collaborateurs pour chaque entreprise cinématographique.

    Malheureusement, à partir de " War Lord ",  encore plus de déceptions attendent Chuck. De '65 à '67  "Will Penny " et "Number One " vont révéler beaucoup de déceptions amères, jusqu'à perdre l'estime de soi. Le western reçoit beaucoup d'éloges, mais a peu de succès au box-office. Pire " Number One " pour lequel la production décide de limiter la sortie seulement aux États-Unis, estimant que, hormis l'excellente qualité du film,  le sujet ne semble pas approprié pour le public européen. 

     

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    Deux autres aventures cinématographiques semblent osciller entre le succès dans les pays anglo-saxons, comme c'est le cas avec " Khartoum ", et l'appréciation discrète  pour " Counterpoint " en Europe. Et cela semble confirmer la difficulté d'obtenir de bons résultats avec ces films qui découlent de choix indépendants. Comme le discours sur les coûts des films qui suivent la production  de " L'extase et l'agonie." Le temps des productions coûteuses est terminé. Le cinéma européen,  avec des films et des coûts faibles, il faut le dire, avec beaucoup de créativité, attire non seulement la cérémonie des Oscars, mais aussi les spectateurs américains.

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    De son Journal : Dimanche 27 janvier1963. " Avec  Lydia j'ai vu "Divorce à l'Italienne "; c'est un film amusant et amer. Est-ce que l'économie cinématographique des USA pourrait produire un si petit film ? J'en doute. Filmé ici, je crains que les recettes tirées de ce film ne puissent même pas rembourser le montant de la pellicule utilisée pour cette excellente entreprise, ainsi le monde des émotions en prend un dur coup."

    Après deux attaques cardiaques le premier Septembre 1966, Russell Carter meurt, le père aimé et miraculeusement retrouvé. Pendant des années, un point de repère et une référence de soutien pour un fils qui souffre encore des souvenirs d'une enfance malheureuse.

    Un côté réconfortant peut-être,  la nomination en tant que président de la " SAG " (la Screen Actors Guild),  et le rôle public que Lyndon Johnson lui a confié en tant que représentant des Etats-Unis dans les arts, mais aussi dans la politique et dans la lutte contre la pauvreté.

    Puis viennent les deux visites sur le front du Vietnam et la mission au Nigeria.

    Pourtant, dès les réflexions sur " Divorce à l'italienne ",  il voit l'idée d'une fondation qui célèbre et protège le cinéma américain, considéré comme une forme d'art typique de ce pays. «La première allusion à la constitution de " l'American Film Institute " (AFI) et le président Johnson qui peut toujours compter sur la participation de Chuck,  suit la direction de la National Endowment for the Arts " NEA ", l'organisme qui surveille le financement de l'Etat pour des projets artistiques.

    Et puis soudain en 1968 l'énorme succès de LA PLANETE DES SINGES. Tourné en moins de deux mois, avec un budget pas extraordinaire, sorti en même temps que  "2001 A Space Odyssey ", les singes, les protagonistes du roman de Pierre Boulle, envahissent les écrans du monde entier et entrent dans  l'imagination de millions de spectateurs. Bien que cette idée soit totalement indépendante de l'entreprise Charlton Heston.

    " Serendipity bénie ", parce que tout en travaillant entre les gorilles et les chimpanzés, un livre avec un titre étrange,  tombe entre les  mains de Chuck : « Make room ! make room ! ". Ce sera un autre grand succès : "Soylent Green. "

    Alors nous pourrions conclure cette histoire de la crise entre 1965 et 1968 en disant que c'est une conséquence de savoir si le cinéma est plus un Art ou une industrie. Et parfois, il est impossible de combiner le côté artistique avec l'industriel. Art OU argent ? . C'est le problème !!!

    Ce fut cela aussi pour Michel-Ange, qui n'a jamais réussi à se faire payer entièrement de ce qui lui était dû par Jules II ni par ses descendants, la famille Della Rovere qui ne manquait pas " d'argent".

     

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  • L'EXTASE ET L'AGONIE (1965) - BILLET N° 10

     Cette semaine j'ai traduit le billet de Maria qui nous offre une analyse sur le film "L'EXTASE ET L'AGONIE".

    Merci chère Maria.

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    Ho sempre pensato che il personaggio di Michelangelo sia un autentico capolavoro di interpretazione da parte di Charlton Heston. Ho la fortuna di poter seguire il film nella sua lingua originale e apprezzare molte cose che forse vanno perdute in un doppiaggio in un'altra lingua e con un'altra voce. Chuck invece snocciola le sue battute senza retorica, in alcuni momenti a bassa voce. In fondo è un ex-apprendista del Ghirlandaio che la benevolenza dei Medici ha portato alla ribalta di Firenze.
    Ma cominciamo dall'inizio. Il film ha avuto una lunghissima preparazione. Mentre Chuck iniziava alla possibile realizzazione di "Warlord" e reduce dalla marcia per i diritti civili nell'agosto del 1963 gli giunse la proposta di incarnare il genio italiano. Ne fu lusingato naturalmente, ma avanti a lui si ponevano i lunghi mesi (autentico tormento con relativamente poca estasi) di "Major Dundee". La preparazione per Michelangelo fu straordinariamente tranquilla e priva delle traversie tra scelta del regista e continue elaborazioni della sceneggiatura, al contrario delle precedenti e successive imprese cinematografiche. La scelta di Carol Reed, il regista del "Terzo Uomo", fu particolarmente felice, anche se Chuck , venendo da esperienze di una conduzione più severa per un personaggio di tale levatura, provò una continua incertezza per il continuo apprezzamento che Reed mostrava per lui. L'unico problema sembrava la possibile rivalità con il co-protagonista Rex Harrison. entrambi gli attori avevano ricevuto pochi anni prima un Oscar. Entrambi venivano da un grande successo di pubblico (Harrison dall'indimenticabile "my Fair Lady"). In termini di sceneggiatura lo spazio scenico di Giulio II , Papa, guerriero, diplomatico, intellettuale, appare più ampio di quello di Michelangelo, ristretto ai tormenti di sequenze abbastanza ripetitive mentre, ridotto a una larva d'uomo, (avete notato come in certe scene cerchi addirittura di ridurre il suo corpo ad una statura più vicina a quella del Fiorentino?) dipinge l'immensa volta della Sistina.
    Dunque il film offre, oltre ad altri punti prestigiosi, anche un duello di attori? Sembra. Ma non lo è. Rex Harrison segue con bravura e competenze le sue battute. Chuck le sue, minori di numero e di enfasi, le vive.
    Nel suo diario, mentre si avvicina il momento di dar vita all'artista fiorentino, Chuck si documenta, riflette, legge, non solo il libro di Irving Stone, ma anche altro materiale. In particolare una biografia di Giovanni Papini, uno scrittore italiano degli anni '20 e '30 che cerca di riportare alla luce l'nteriorità spirituale dell'artista. Michelangelo partecipò alle inquietudini religiose del suo tempo. In piena maturità si avvicinò ai circoli riformisti che portavano anche in Italia le idee di Lutero e di Calvino. Lo stesso soggetto della volta ne è testimone, rappresentando gli eventi biblici della Genesi. Chuck per l'intera sua vita ha frequentato le comunità religiose a cui sceglieva di appartenere e spesso ha partecipato ai servizi domenicali con sermoni a beneficio delle comunità. Ma la volta ha un legame profondo anche con il Nuovo testamento e l'evoluzione del Cristianesimo. fanno cornice alle scene bibliche i Profeti, e sembra logico, ma anche le Sibille. E queste ci riportano alla temperie dell'Umanesimo e del Rinascimento. Ci sono due momenti particolarmente toccanti nel film, da una parte la confessione della omosessualità a Contessina. Dall'altra la difesa che Michelangelo fa dei suoi personaggi, la cui nudità scandalizza alcuni Cardinali e rallegra altri sostenitori della rivisitazione del mondo classico. Della antica e gloriosa Grecia. Michelangelo reagisce con forza a questa critica. Tra i Greci e il Rinascimento c'è la profondità del pensiero cristiano e la sofferenza del Crocifisso.
    In queste due scene Chuck è particolarmente convincente. Non è certamente l'uomo Heston sostenitore dell'omosessualità. Ma basta leggere il suo diario, più che l'autobiografia del 1996 per comprendere come l' artista in fondo deve creare intorno a sé un cerchio che lo separi dalla vita quotidiana e si rinchiuda nella sua solitudine. 
    Ancora una riflessione. Chuck ha disegnato e dipinto per gran parte della sua vita. Guardate con attenzione la naturalezza dei suoi gesti quando applica il colore, la credibilità di quei movimenti fluidi e potenti allo stesso tempo. Non è un attore che finge di dipingere. E' un pittore che usa la sua arte a beneficio dell'attore.
    Anche quindi quelle scene così statiche apparentemente prive di azione sono un capolavoro di comunicazione con lo spettatore. E forse il duello dei due attori non finisce in parità. D'altra parte Rex Harrison non è mai stato Papa.

     

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    J'ai toujours pensé que le personnage de Michel-Ange était un authentique chef-d'œuvre par l'interprétation de Charlton Heston. Je suis chanceuse d'être en mesure de suivre le film dans sa langue d'origine et apprécie beaucoup de choses qui sont peut-être perdues dans un doublage, dans une autre langue et une autre voix.

    Au lieu d'hoqueter, Chuck donne ses répliques sans rhétorique, parfois tranquillement. A la base, Michelangelo est un ancien apprenti de Ghirlandaio que la bienveillance des Médicis a mis en évidence à Florence.

    Mais commençons par le début. Le film a eu une longue préparation. Alors que Chuck a commencé la possible réalisation de "War lord",  qu'il est sorti de la marche pour les droits civiques d'août 1963,  il reçoit la proposition d'incarner le génie italien. Il était flatté bien sûr, mais avant cela il y avait les longs mois de " Major Dundee "(tourment réel avec relativement peu d'extase).

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    La préparation pour Michel-Ange fut extraordinairement tranquille et dépourvue d'adversité entre choix du metteur en scène et l'élaboration continue du scénario, au contraire des entreprises cinématographiques précédentes et suivantes. Le choix de Carol Reed, le directeur du «troisième homme», était particulièrement heureux, bien que Chuck, venant d'expériences de directions plus difficiles pour un personnage d'une telle envergure, ressentit  une incertitude persistante à propos de l'appréciation constante qu'avait Reed à son égard .

    Le seul problème qui semblait possible était la rivalité avec la co-star Rex Harrison. les deux acteurs avaient reçu quelques années aupavant un Oscar. Tous deux ont eu un grand succès (Harrison par l'inoubliable "My Fair Lady").

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    En termes de scénario, l'espace scénique de Jules II, pape, guerrier, diplomate, intellectuel, apparaît plus important que celui de Michel-Ange limité aux tourments de séquences assez répétitives après tout, réduit au fantôme d'un homme, (avez-vous remarqué comment, dans certains scènes, il essaie même de réduire son corps à une stature plus proche de celle du Florentin ?) lorsqu'il  représente l'immense voûte de la Chapelle Sixtine. Ainsi, il semblerait  que le film propose, en plus d'autres points prestigieux, également un duel d'acteurs...

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    Mais ce n'est pas cela. Rex Harrison suit avec compétence et habileté, ses scènes. Chuck les siennes, moins nombreuses et importantes, les vit. Dans son journal, il se souvient du temps qu'il a passé pour donner vie à l'artiste florentin. Chuck se documente, réfléchit, lit non seulement le livre d'Irving Stone, mais aussi d'autres œuvres. En particulier, une biographie de Giovanni Papini, un écrivain italien des années 20 et 30, qui cherche à mettre en lumière la spiritualité intérieure de l'artiste. Michel-Ange a pris part aux préoccupations religieuses de son temps. En pleine maturité, il est venu à des cercles réformistes qui portaient même en Italie les idées de Luther et de Calvin.

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    Le même sujet de la voûte en est témoin, ce qui représente les événements bibliques de la Genèse. Chuck durant toute sa vie, a assisté à des communautés religieuses auxquelles il avait choisi d'appartenir et souvent prit part aux services du dimanche avec des sermons au profit des communautés. Mais le temps a un lien profond aussi avec le Nouveau Testament et l'évolution du christianisme. il encadre les scènes bibliques les prophètes, et cela semble logique, mais aussi Sibyllique .

    Et cela nous amène au climat de l'Humanisme et de la Renaissance. Il y a deux moments particulièrement touchants dans le film, d'une part, la confession de l'homosexualité à la Comtesse, et à travers la défense que fait Michel-Ange de ses personnages, dont la nudité a offensé certains cardinaux et a réjoui d'autres partisans de la révision du monde classique, l'ancienne et glorieuse Grèce.

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    Michelangelo réagit fortement à cette critique. Entre les Grecs et la Renaissance il y a la profondeur de la pensée chrétienne et la souffrance du Christ. Chuck dans ces deux scènes est particulièrement convaincant. Il n'est certainement pas l'homme Heston,  défenseur de l'homosexualité.

    Mais il suffit de lire son journal, plus que l'autobiographie de 1996, pour comprendre comment l'artiste au fond, a besoin de créer autour de lui  un cercle qui le sépare de la vie quotidienne pour être enfermé dans sa solitude.

    Encore une réflexion : Chuck a dessiné et peint durant une grande partie de sa vie. Vous regardez avec attention le naturel de ses gestes quand il applique la couleur,  la crédibilité de ses mouvements fluides et puissants en même temps. Ce n'est pas un acteur qui feint de peindre.

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    C'est un peintre qui utilise son art au profit de l'acteur. de sorte que même ces scènes si statiques,  apparemment dépourvues d'action sont un chef-d'œuvre de communication avec le spectateur. Et peut-être le duel des deux acteurs ne se termine pas par un match nul. D'autre part Rex Harrison n'a jamais été " pape ".

    Ecrit par Maria Russo Dixon

    Traduit par France Darnell

     

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