Aujourd'hui, je suis très touchée par cette lettre que m'a envoyée notre Amie Maria. Elle m'autorise à la publier entièrement.
Elle nous explique pourquoi ces derniers temps, nous n'avons pas eu son billet à lire. Elle sait que nous ses amis hestoniens la comprendront.
Merci chère Maria pour ta confiance. Nous pensons tous à toi et ton mari à qui nous souhaitons une meilleure santé.
Bisous à toi.
FRANCE
Cara France,
purtroppo non ho buone notizie da darti. Lo scorso finesettimana l’ho trascorso alla Emergency dell’ospedale universitario fiorentino, per un malore molto serio di mio marito. All’inizio sembrava un attacco di cuore o un ictus cerebrale. Dopo 24 ore di analisi approfondite, per fortuna niente di negativo è risultato da cuore o circolazione del sangue. Ma la diagnosi finale, dopo due approfondite analisi dello stato cerebrale, è stata molto sorprendente. Alla bella età di 76 anni si è scoperto che mio marito soffre di epilessia. Come Giulio Cesare, si può dire, per confortarsi. Eppure Cesare ha fatto una bella carriera e non è morto di malattia. Ma io ho avuto molta paura e sono ancora sotto stress. Oggi l’epilessia non può essere curata ma certamente tenuta sotto controllo con un’ attenta osservazione del malato e una accurata terapia medicinale.
Quindi puoi capire perché in questo momento io non sia nello stato d’animo giusto.
Il difetto della biografia di Eliot è che non ha fatto molta fatica per entrare nella vita privata di Chuck, né la famiglia ha collaborato molto. Pagine e pagine sulla questione dell’NRA e delle polemiche politiche e degli scontri personali e soprattutto pubblici che comunque si possono ricostruire facilmente attraverso Internet. Ma dove sono le lettere di Chuck? Per anni ha mantenuto aperto il rapporto con un suo Fans Club attraverso Newsletters scritte di persona su una comune macchina da scrivere che portava con sé dappertutto. Anche sui set e ne rimangono le fotografie.
Quando si cerca di ricostruire la vita di un personaggio famoso si deve fare una attenta ricerca della documentazione più personale e intima. Non bastano di sicuro le interviste con giornalisti della pagina stampata o della televisione. E Heston ci dice che oramai aveva messo insieme una specie di standard delle risposte tipo da dare nelle interviste. I giornalisti ponevano sempre le stesse domande e lui forniva sempre le stesse risposte. Il bellissimo “Beejing Diary” in cui racconta le prove, i rapporti umani e la messa in scena cinese dello spettacolo “The Cain Mutiny Trial” non viene affatto citato ed è un peccato. Capisco che non è un libro facile da trovare, ma io l’ho trovato attraverso Amazon e la parte americana della famiglia. Mentre le contrapposizioni politiche sin dall’inizio della carriera si trovano in un altro libro “From my cold, dead hands. Charlton Heston and American Politics” tesi di dottorato di Emilie Raymond, pubblicato dalla University Press of Kentucky. Anche questo in mio possesso e comprato attraverso Amazon. Per quanto riguarda “Rua Algulem” Eliot non si è sforzato nemmeno di vedere il film su You Tube, visto che ne parla solo in una nota, definendo la partecipazione di Chuck come una specie di “cameo”.
Certo, quando ho fatte le mie ricerche per ricostruire la vita artistica a personale di tre attori italiani Adelaide Ristori, Tommaso Salvini e Ernesto Rossi nelle loro performances negli USA nella seconda metà del XIX secolo ho girato le maggiori città americane e scavato in molte biblioteche ed archivi. Qui Chuck e la sua “serendipità” mi sono state d’aiuto, anche se l’ho scoperto solo da poco, da quando i beni di Chuck sono stati messi all’asta. Nell’agosto del 1984, dopo i teatri e le biblioteche di San Francisco, ho pensato che anche a Los Angeles avrei potuto trovare qualcosa. Come membro sottoscrittore dell’AFI , anche se era tempo di ferie mi rivolsi alla gentile segretaria dell’AFI , jean Firstemberg, spiegando di cosa avevo bisogno. MRS Firstenberg mi invitò a visitare la sede dell’AFI , visto che venivo da tanto lontano. Il giorno seguente mi telefonò in albergo per dirmi che avrebbe messo a mia disposizione un pezzo davvero raro. Un copione per Lady Macbeth trascritto da Adelaide Ristori con interessanti appunti in margine. Spediti marito e figlio a Disneyland passai una intera giornata ricopiando, con molta cura, le pagine ingiallite di quel vecchio copione, in cui l’attrice italiana aveva trascritto anche la pronuncia inglese delle battute della Lady di Shakespeare. Ne fui molto grata ed ero convinta che quel copione fosse parte della raccolta dell’AFI, collegato a Los Angeles con i fondi dell’Ahmason Theater. Non era così. Quel copione faceva parte della raccolta di copioni shakespeariani del nostro Chuck, eccezionalmente inviato per un solo giorno alla biblioteca dell’AFI. Dove sarà oggi quel copione? Venduto come il resto delle proprietà personali dell’attore? Chissà… se lo avessi saputo lo avrei acquistato come ricordo di un grande attore e di una grande attrice a cui in Italia sono state intitolate strade e scuole.
Io di mio padre ho conservato molti ricordi, perfino i compassi e gli altri strumenti che usava alla facoltà di Ingegneria.
Forse passato questo momento difficile tornerò a inviare i miei “biglietti”, magari proprio offrendo un accurato resoconto della impresa cinese di Charlton Heston, nel 1989 quando il mondo seguiva con apprensione la rivolta
dei giovani in Piazza Tien-An-Men. Per ora ti saluto con un abbraccio e un grande bacio, sapendo che tu capisci il mio attuale stato d’animo e sarai in grado di spiegare perché per un po’ gli amici del Blog non leggeranno i miei biglietti.
Ma queste righe, anche della mia vita privata, sei libera di trasferirla sul blog. Grazie
Maria Russo Dixon
Malheureusement, je n'ai pas de bonnes nouvelles à te donner. J'ai passé ce week-end, aux Urgences de l'hôpital Universitaire Florentin, pour un malaise très sérieux de mon mari.
Commentaires
Je souhaite bien sûr le meilleur à maria et surtout son époux,dont la santé menacée ne paraît plus en danger,et c'est bien;je prends bonne note de sa lecture de la bio de Mr elliot,il se pourrait à ses dires qu' on aille vers une déception monumentale,ce que je ne souhaite pas..je partage son avis sur "benjing diaries" c un très bon livre,la vision de la Chine communiste par un non-marxiste(c le moins qu' on puisse dire) mais qui renferme beaucoup d'empathie et d'intérêt pour ses frères humains d'où qu' ils soient;je m'étonne d'avance qu' elliot n'en parle pas,je suppose qu' il a entrepris une bio grand public,mais que les hestoniens n'y trouveront pas grand-chose de nouveau...espèrons en tous cas qu' elle sera un succès et fera mieux connaitre au public l'homme Heston,mais on ne peut pas anticiper!
Renaud Vallon